Cinema

Clive Barker’s Saint Sinner

Film nato per lo sci fi channel, Saint Sinner reca già nell’ossimoro del titolo uno dei tratti distintivi di tutta la poetica di Clive Barker: l’impossibilità di definire il labile confine che separa la santità dal peccato, la carne dall’anima, il bene dal male. Mentre, però, in film come Cabal e (in parte) Hellraiser, il discorso si incentrava prevalentemente nella visione …

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“2012” di Roland Emmerich

Sotto una pioggia torrenziale, un bambino gioca con un piccolo transatlantico di plastica. L’imbarcazione caracolla, sopra il montare dei flutti dell’acqua in corsa verso i canali di scarico, e il piccolo la guarda adagiarsi su un fianco, mentre un povero ombrello, molto più grande di lui eppure impotente, non lo protegge dagli scrosci che si …

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“Pecore in erba” di Alberto Caviglia

  Le traiettorie del mockumentary si complicano stranamente in Pecore in erba di Alberto Caviglia. Segno, forse, di una realtà sociale, come quella italiana, sempre più sfuggente, legata all’effimero e che sempre più sembra perdere i propri punti di contatto con le dinamiche della Storia. Ma segno anche del trionfo sempre più marcato di un nuovo habitat culturale (quello …

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“The Visit” di M. Night Shyamalan

  A chi cerca la teoria sopra ogni altra cosa, The Visit, l’ultima fatica di M. Night Shyamalan non piacerà granché. Nella migliore delle ipotesi l’obiezione sarà che il regista di origini indiane, nel disperato tentativo di recuperare il proprio pubblico, piegato e piagato in questa occasione dal basso budget che è anche un ritorno alla …

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World War Z

Chissà se il nostro crederci la punta della piramide alimentare non dipenda da un semplice errore di prospettiva. Forse le vite che conduciamo e che crediamo così importanti non sono altro che la piccolissima parte di un tutto in cui scompariamo. Forse siamo davvero poco più che globuli rossi che nuotano in un organismo più …

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Sex Education

Quel che riesce straordinariamente bene al ritratto generazionale che vuol essere Sex education, è la descrizione di questa generazione che parla senza essere capace di ascoltarsi. Che vive la gioia di una sessualità disinibita e aperta a pratiche che fino all’altro ieri erano inconfessabili, ma che non sempre è capace di gestirne il piacere con la dovuta leggerezza.

“X-Men: Apocalisse” di Bryan Singer

Come nella precedente trilogia con il suo Conflitto finale (giustamente ignorato e considerato un mero incidente di percorso), anche Apocalisse segna un dispiego di mezzi visionari all’altezza di un epilogo di vaste proporzioni. Questa volta, però, in perfetta coerenza con un universo immaginifico che non vuole mai essere innocuo, non c’è fuga nell’individualismo.

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