“Oxford murders” di Alex de la Iglesia
Il regista spagnolo costruisce su queste basi un film teorico di grande efficacia. Affonda le mani nel genere con una voluttà erotica perturbante e si lascia andare ad un’eleganza del gesto registico che non gli conoscevamo ancora. Ha dalla sua un cast intrigante anche se un po’ spaesato e una colonna sonora che cita Hitchcock ovunque può. Ma sulla domanda aperta del finale sono le note matematiche di Bach a sancire l’impossibilità di una qualsiasi risposta.