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Biografia
Alessandro Izzi si è laureato con lode in Lettere Moderne (indirizzo Storia del cinema) presso l’Università “La Sapienza” di Roma, conseguendo, poi, un dottorato in Italianistica e Cinema presso l’Università di Roma “Tor Vergata” con una tesi sulla rappresentazione della Shoah nel cinema italiano. Ha collaborato con svariate riviste di cinema e spettacolo ed è condirettore di Close-up di Roma.
Biografia
Alessandro Izzi si è laureato con lode in Lettere Moderne (indirizzo Storia del cinema) presso l’Università “La Sapienza” di Roma, conseguendo, poi, un dottorato in Italianistica e Cinema presso l’Università di Roma “Tor Vergata” con una tesi sulla rappresentazione della Shoah nel cinema italiano. Ha collaborato con svariate riviste di cinema e spettacolo ed è condirettore di Close-up di Roma.
Opere e lavori
Alessandro Izzi è intervenuto come relatore a diversi convegni universitari su Cinema e Musica di cui l’ultimo, a Tor Vergata, presieduto dal Maestro Ennio Morricone.
Per il teatro ha scritto La valigia dei destini incrociati, Zingari Lager, Cantata dei giorni infami, tutti messi in scena dal Teatro Bertolt Brecht di Formia; Una divisa, messo in scena dalla Compagnia di Maria Pia Iannotta (Roma) e Solo di passaggio, messo in scena dalla Compagnia Teatranti tra tanti di Avezzano. Tra le altre sue drammaturgie: I topi nel muro (Progetto Cultura, 2014) vincitore della Quarta edizione del “Premio Teatro, Cinema e Shoah” promosso dal CeRSE, ECAD e Fondazione Museo della Shoah, Perché la Guerra (Primo Premio Artigogolo 2016), Nel silenzio della legge (Primo Premio Sandomenichino).
Alessandro Izzi è intervenuto come relatore a diversi convegni universitari su Cinema e Musica di cui l’ultimo, a Tor Vergata, presieduto dal Maestro Ennio Morricone.
Per il teatro ha scritto La valigia dei destini incrociati, Zingari Lager, Cantata dei giorni infami, tutti messi in scena dal Teatro Bertolt Brecht di Formia; Una divisa, messo in scena dalla Compagnia di Maria Pia Iannotta (Roma) e Solo di passaggio, messo in scena dalla Compagnia Teatranti tra tanti di Avezzano. Tra le altre sue drammaturgie: I topi nel muro (Progetto Cultura, 2014) vincitore della Quarta edizione del “Premio Teatro, Cinema e Shoah” promosso dal CeRSE, ECAD e Fondazione Museo della Shoah, Perché la Guerra (Primo Premio Artigogolo 2016), Nel silenzio della legge (Primo Premio Sandomenichino).
Ha collaborato con il teatro Potlach per cui ha curato la consulenza letteraria di Angyalok a város fölött (Angeli sulla città), evento spettacolo per la regia di Pino Di Buduo realizzato a Budapest nell’aprile del 2016 e alla stesura della drammaturgia Edith Piaf: Hymn to Love, andato in scena in Pennsylvania a marzo del 2020 con Nathalie Mentha, sempre per la regia di Pino Di Buduo.
Per la narrativa ha pubblicato con Helicon il suo primo romanzo Il respiro delle onde e, con Giovane Holden edizioni, le sillogi narrative Come seme sotto raffiche d’inverno e L’attesa della notte. Il suo racconto I tre moschettieri è contenuto in Letteratura Italiana – Antologia del Nuovo Millennio (Ed. Helicon, 2015).Per visualizzare i racconti editi, clicca qui
Per la saggistica è autore di Dal Tibet a Hollywood, un volume monografico su Cinema e Buddhismo (Aracne, 2008) di Nuovo Cinema Tedesco cofirmato con Giovanni Spagnoletti (Dino Audino, 2009), di La finestra sulla scena (deComporre, 2013) e di Le strategie dell’oblio (Universitalia, 2017) vincitore di numerosi premi tra cui il Premio Carver 2018. È autore anche di saggi su Wenders, Crialese, Visconti e Nanni Moretti contenuti in volume e cocuratore di Comic Book Movies (Universitalia, 2013), di DC vs Marvel: Infinity War (Universitalia, 2017) e di Un passo avanti (Mimesis, 2019).
Ha, inoltre, scritto il soggetto e la sceneggiatura di Arturo e il gabbiano, cortometraggio di animazione in 3D per la regia di Luca Di Cecca, presentato in numerosi Festival nazionali e internazionali, vincitore del premio Mejor animaciòn al Pet Film Festival Tepoztlán (Messico) e del Premio Pevecorto del Festival Amicorti nella Repubblica di San Marino.
Lavora con le scuole in progetti di educazione alla musica, all’audiovisivo e al Teatro realizzati in collaborazione con il Cinema Teatro Ariston di Gaeta.
Ha curato, per cinque edizioni, la rassegna di documentari Certe sere qui (promossa dal Teatro Remigio Paone, dal Teatro Bertolt Brecht di Formia e dall’Associazione culturale “Fuori Quadro” di cui è stato presidente sino al 2016), e per dieci anni il contenitore Parole sotto lo schermo, presso il Teatro Bertolt Brecht nel quale sono ospitati incontri sul cinema tenuti da critici, registi e autori.
Premi
SANDOMENICHINO 2024
“Come Medusa”
Miglior testo teatrale inedito
"OSSI DI SEPPIA" 2021
“Loro, invece”
Migliore poesia inedita
TEATRO CINEMA E SHOAH 2014
“I topi nel muro”
Miglior testo teatrale a tema
PRIMI PREMI
“Come Medusa”
Miglior testo teatrale inedito
Il dramma ben costruito teatralmente, ricco di dialoghi, è caratterizzato da un tono colloquiale aderente al contesto storico attuale. L’epilogo fa riflettere sulla metafora della Medusa.
Premio vinto anche nel 2021 con l’atto unico “Nel silenzio della legge”.
“Loro, invece”
Migliore poesia inedita
Una polifonia di voci dietro cui si nasconde un silenzio doloroso, spesso taciuto: l’omosessualità e il regime fascista, una pagina di un passato ancora poco conosciuto, trattato efficacemente dall’autore in un dramma che fa riflettere.
“Ci scrivevamo”
Migliore poesia inedita
Il Premio Internazionale di Poesia Inedita “Ossi di Seppia” arrivato alla sua ventisettesima edizione è considerato nello specifico tra i più longevi in Italia. Ben 1.674 gli autori partecipanti, tra loro 148 stranieri e 117 autori sotto i 25 anni.
“Le Strategie dell’oblio”
Miglior saggio edito
Percorsi e ricorsi nel cinema italiano sulla Shoah dal 1945 al 2016: una rilettura di tutto il cinema italiano del dopoguerra, e non solo del cinema, che giustamente può far parte dei libri da collocare negli scaffali importanti.
“Eva”
Miglior racconto inedito
Sullo sfondo della Seconda guerra mondiale lo stupro di una ragazzina, da parte di un giovane soldato tedesco poco più grande di lei, è descritta con rara maestria. Argomento trattato con epifanica sensibilità e maturità stilistica.
“I topi nel muro”
Miglior testo teatrale a tema
In queste stanze solo l’armadio fa ancora il suo dovere: nascondere cadaveri. Ma ad un certo punto, i cadaveri sotto forma di topi non potranno più essere occultati e faranno uscire la verità con tutta la sua crudeltà morale e storica.
❝Perché scrivere, come scolpire, è più togliere che aggiungere. E soprattutto è capire, tra i fatti della vita, di cosa non è mai possibile parlare.❞
ALESSANDRO IZZI
Come seme sotto raffiche d’inverno
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